Logopedista – Dott.ssa Conoscenti Debora

…ogni persona indipendentementedal grado di disabilità, ha il diritto fondamentale di influenzare, mediante la comunicazione, le condizioni della sua vita!

DISTURBO SPECIFICO DELL’APPRENDIMENTO

Il Disturbo Specifico dell’Apprendimento consiste in una difficoltà ad apprendere e ad automatizzare le abilità di lettura, scrittura e calcolo e si manifesta in assenza di difficoltà cognitive, sensoriali, neurologiche e ambientali. Questi soggetti presentano quindi un’intelligenza nella norma. Questa disabilità espone le persone che ne sono affette a ripetuti insuccessi scolastici minando l’autostima e il senso di autoefficacia. Numerosi studi sostengono che questo disturbo presenti una base biologica. La diagnosi di DSA può essere effettuata dallo psicologo, dal terapista della neuro psicomotricità, dal logopedista e dal neuropsichiatra infantile sulla base di test standardizzati. Si parla di Disturbo Specifico di Apprendimento esclusivamente quando dai risultati dell’indagine emerge un buon funzionamento intellettivo generale a fronte di uno sviluppo delle abilità di lettura, scrittura e calcolo notevolmente inferiore (-2Ds) a quello atteso per l’età. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità fanno parte del Disturbo Specifico di Apprendimento:

  • la Dislessia: si manifesta come un’impossibilità ad automatizzare i processi che consentono di leggere (decodificare il linguaggio scritto) in maniera fluida e corretta; la lettura pertanto risulta lenta e inaccurata. Gli errori più frequenti possono riguardare singole lettere o possono coinvolgere la struttura della parola. Per un bambino dislessico leggere e scrivere gli costa molta più fatica e impegno, quindi si stanca rapidamente, commette errori, rimane indietro con i programmi. La difficoltà di lettura può essere più o meno grave e spesso si accompagna a problemi nella scrittura, nel calcolo e, talvolta, anche in altre attività mentali come quelle mnemoniche.
  • la Disortografia: consiste in una difficoltà a rispettare le regole di trasformazione del linguaggio parlato in linguaggio scritto e a tradurre correttamente i suoni che compongono le parole in simboli grafici. I sintomi della disortografia possono essere: omissioni di grafemi o parti di parola (es. camica per camicia), sostituzioni di grafemi (es. vaccia per faccia), inversioni di grafemi (es. spicologia per psicologia). La disortografia solitamente si associa a difficoltà di linguaggio, scarse capacità di percezione e discriminazione visiva e uditiva, organizzazione e integrazione spazio-temporale non ancora acquisita, processo lento nella simbolizzazione grafica, dominanza laterale non adeguatamente acquisita.
  • la Disgrafia: consiste in una difficoltà ad acquisire ed a gestire in modo fluido i pattern motori che consentono di realizzare graficamente le lettere. Essa si caratterizza in una cattiva resa formale del tratto grafico con una scrittura poco chiara e disordinata; Viene individuato solitamente dagli insegnanti in quanto si manifesta con scarsa leggibilità della scrittura, lentezza e stentatezza, disorganizzazione delle forme e degli spazi grafici, scarso controllo del gesto, confusione e disarmonia, rigidità ed eccessiva accuratezza, difficoltà nell’atto scrittorio in presenza di crampi o dolori muscolari. La disgrafia tende a peggiorare nel tempo se non viene individuata e incide negativamente sul rendimento scolastico, portando il bambino che ne è affetto a scoraggiarsi e demotivarsi. La mano dei bambini disgrafici scorre con fatica sul piano di scrittura e l’impugnatura della penna è spesso scorretta con una pressione della mano non adeguata. Il bambino disgrafico presenta difficoltà notevoli anche nella copia e nella produzione autonoma di figure geometriche e spesso il livello di disegno è inadeguato all’età. La copia di parole e di frasi è scorretta e copiare dalla lavagna è ancora più difficile, in quanto il bambino deve portare avanti più compiti contemporaneamente. Spesso questi bambini faticano a capire la propria scrittura, per questo difficilmente individuano gli errori anche in un secondo momento di verifica.
  • la Discalculia: viene definita come un disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche, che si sviluppa in bambini privi di deficit cognitivi o neurologici. Queste persone non riescono a riconoscere i simboli numerici, non comprendono i termini o i segni aritmetici, hanno difficoltà ad allineare correttamente i numeri o i simboli durante i calcoli e a comprendere quali numeri sono pertinenti al problema aritmetico che stanno svolgendo. Spesso hanno anche difficoltà a memorizzare la tavola pitagorica con conseguente difficoltà ad eseguire correttamente moltiplicazioni e divisioni. Si potrebbero riscontrare alla base difficoltà di orientamento spaziale e di organizzazione sequenziale che si evidenziano sia nella lettura che nella scrittura dei numeri (es. il numero 9 viene confuso con il 6; il 3 viene scritto al contrario).

Dott.ssa Conoscenti Debora

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